I tergicristalli sono tra gli elementi più essenziali – e allo stesso tempo più sottovalutati – di ogni auto. Spesso ce ne accorgiamo solo quando iniziano a lasciare aloni fastidiosi sul parabrezza o a fare rumori stridenti durante la pioggia. Eppure, contribuiscono alla sicurezza attiva del veicolo, proprio come i freni o gli pneumatici, se non di più, garantendo la visibilità in condizioni meteo avverse.
In questa guida firmata Autotorino vogliamo spiegarti in modo semplice e pratico quando e come cambiare i tergicristalli, come scegliere quelli giusti e quando è preferibile rivolgersi a un professionista.
Perché sostituire i tergicristalli è importante
Immagina di guidare sotto una pioggia battente, con il parabrezza che si appanna a ogni colpo di tergi. Se le spazzole sono usurate o non hanno più ottimale aderenza al vetro, la tua visibilità si riduce drasticamente. In questi casi, anche la più semplice manovra può diventare pericolosa.
I tergicristalli non servono solo a rimuovere l’acqua: sono fondamentali per mantenere il campo visivo pulito anche da neve, fango, polvere e insetti. Un’auto ben tenuta è anche un’auto sicura, e la manutenzione dei tergicristalli ne è parte integrante.
Quando cambiarli? Ascolta i segnali dell’auto
Non esiste una scadenza fissa uguale per tutti, ma ci sono alcuni segnali inequivocabili che indicano quando è il momento di sostituire le spazzole tergicristallo.
Se noti che lasciano strisce o aloni, oppure se si muovono a scatti o producono suoni anomali, allora molto probabilmente la gomma è indurita o danneggiata. Anche una visibile usura lungo il bordo delle lame è un campanello d’allarme.
In linea di massima, si consiglia di cambiarli una volta l’anno, idealmente all’inizio della stagione delle piogge. In aree con forti escursioni termiche o in presenza di ghiaccio frequente, la sostituzione potrebbe essere necessaria anche più spesso.
Come scegliere i tergicristalli più adatti
Scegliere i tergicristalli giusti per la tua auto non è complicato, ma serve un minimo di attenzione. Innanzitutto, bisogna assicurarsi che le nuove spazzole siano compatibili con il modello e l’anno del tuo veicolo. Ogni auto ha una lunghezza specifica per il lato guida e per quello passeggero.
In commercio si trovano diversi tipi di tergicristalli: i tradizionali, con struttura in metallo; quelli in silicone, noti per la loro resistenza alle variazioni di temperatura; e gli ibridi, che uniscono design aerodinamico e materiali durevoli. La differenza, per durata ed efficacia, la fanno anche i materiali di cui sono composti.
Se hai dubbi sulla scelta, i consulenti dei Service Autotorino possono aiutarti a individuare il prodotto più adatto in base al tuo modello d’auto e alle tue abitudini di guida.
Come si cambiano i tergicristalli?
La sostituzione delle spazzole è un’operazione alla portata di molti automobilisti, ma va eseguita con cura. Prima di tutto, solleva delicatamente il braccio del tergicristallo e individua il punto in cui la vecchia spazzola si aggancia. A seconda del modello, potrebbe esserci un piccolo gancio o un pulsante da premere per liberarla.
Una volta rimosso il vecchio tergicristallo, inserisci il nuovo nel verso corretto fino a sentire il classico “clic”. È importante farlo con attenzione per non graffiare il parabrezza o danneggiare il braccio.
Dopo aver abbassato il braccio sul vetro, ti consigliamo di testare il sistema con un po’ di liquido lavavetri per assicurarti che tutto funzioni alla perfezione.
Cambiare solo la gomma: quando ha senso?
Esiste anche la possibilità di cambiare solo la gomma del tergicristallo, mantenendo la struttura originale. È un’opzione più economica e può ridurre l’impatto ambientale, ma richiede più manualità e precisione.
In molti casi, però, questa soluzione non è efficace come una sostituzione completa: la struttura potrebbe essere deformata, i supporti danneggiati o l’aderenza non più ottimale. Inoltre, non tutte le spazzole permettono la rimozione della gomma.
Se cerchi una soluzione pratica e sicura, sostituire l’intero tergicristallo resta la scelta consigliata.
Fai-da-te o intervento in officina?
Sostituire i tergicristalli da soli è possibile, specialmente se hai una certa dimestichezza. È un intervento rapido – spesso bastano 10 – e può farti risparmiare qualche euro.
Tuttavia, il rischio di montare la spazzola sbagliata o di danneggiare accidentalmente il vetro, i braccetti o il loro meccanismo esiste. Ecco perché affidarsi a un professionista, come i tecnici Autotorino è sempre una garanzia. In officina non solo i tergicristalli vengono installati correttamente, ma viene anche verificato il corretto funzionamento del motorino tergi e lo stato generale del parabrezza.
Un controllo completo può fare la differenza, soprattutto se affronti viaggi lunghi o condizioni meteo difficili.
La prevenzione è più di un dettaglio
I tergicristalli sono un piccolo dettaglio che può avere un grande impatto sulla sicurezza e sul comfort di guida. Non aspettare che smettano del tutto di funzionare per sostituirli: la prevenzione è la vera chiave per guidare sereni, in qualsiasi condizione.
Controllali almeno un paio di volte all’anno, ascolta i segnali che ti manda la tua auto e non sottovalutare mai l’importanza di una buona visibilità.
Se desideri un servizio rapido, professionale e senza pensieri, Autotorino è sempre al tuo fianco. Ti aiutiamo a scegliere il ricambio giusto, lo installiamo in modo sicuro e ti offriamo tutta l’assistenza che serve per viaggiare tranquillo. Prenota presso la sede Autotorino più vicina!
FAQ
Quali sono i vantaggi dei tergicristalli in silicone rispetto a quelli tradizionali?
Durano di più, resistono meglio agli sbalzi termici e garantiscono una pulizia più fluida del parabrezza.
È possibile cambiare solo la gomma dei tergicristalli invece di tutto il componente?
Sì, ma è un’operazione più complessa e spesso meno efficace rispetto alla sostituzione completa.
Quanto tempo ci vuole in media per cambiare i tergicristalli da soli?
In media 10-15 minuti, a patto di avere i tergicristalli giusti e un minimo di manualità.
Come posso verificare la compatibilità dei tergicristalli con la mia auto?
Puoi consultare il libretto di uso e manutenzione o chiedere supporto ai nostri consulenti.
Quali sono i rischi di una negligenza nella sostituzione dei tergicristalli?
Visibilità ridotta, maggiore affaticamento alla guida e rischio di incidenti in caso di pioggia o neve.
È difficile installare i tergicristalli senza assistenza?
No, ma bisogna fare attenzione a non danneggiare il parabrezza o montare le spazzole al contrario.
Dove posso trovare i migliori tergicristalli compatibili con la mia auto?
Presso le sedi Autotorino trovi una selezione di tergicristalli originali o compatibili certificati.
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Negli ultimi anni la tecnologia al servizio della sicurezza stradale ha compiuto passi da gigante. Tra i protagonisti di questa evoluzione troviamo i nuovi Tutor autostradali, uno strumento sempre più diffuso e sofisticato per controllare la velocità media dei veicoli lungo le arterie principali del nostro Paese.
Se ti sei mai chiesto come funziona un tutor in autostrada, quali siano le differenze rispetto a un Autovelox, o dove siano attivi i nuovi Tutor 3.0, questo approfondimento fa al caso tuo.
Che cos’è un Tutor?
Il Tutor è un sistema di controllo elettronico che misura la velocità media di un veicolo su un tratto determinato di autostrada. Diversamente dagli Autovelox, che rilevano la velocità istantanea in un solo punto, i tutor calcolano il tempo impiegato tra due portali dotati di telecamere, distanti tra loro anche diversi chilometri.
Questa modalità consente un controllo costante e meno aggirabile, che mira a migliorare la sicurezza e a ridurre gli incidenti, disincentivando comportamenti rischiosi come le frenate improvvise davanti a un Autovelox.
Nati nel 2005, i primi Tutor si sono diffusi rapidamente lungo la rete autostradale. Oggi, con l’introduzione della versione 3.0, il sistema è stato potenziato sotto diversi aspetti, rendendolo ancora più preciso ed efficace.
Come funzionano i nuovi Tutor 3.0
La nuova generazione di Tutor utilizza una tecnologia avanzata che permette un’acquisizione dei dati più veloce e precisa. I portali sono dotati di telecamere ad alta definizione, sensori di rilevamento e software evoluti che consentono:
di riconoscere automaticamente la targa del veicolo;
di registrare l’orario di transito con margine d’errore minimo;
di calcolare in tempo reale la velocità media sull’intero tratto controllato.
Grazie all’integrazione con sistemi digitali centralizzati, i Tutor 3.0 sono in grado di funzionare anche in condizioni meteo difficili o durante la notte, garantendo così un controllo continuo e affidabile.
Inoltre, il nuovo sistema è predisposto per ulteriori implementazioni future, come il rilevamento di comportamenti pericolosi (uso del cellulare alla guida, mancato uso delle cinture, ecc.), pur restando focalizzato – almeno per ora – sul monitoraggio della velocità media.
Differenze tra Tutor e Autovelox
Capire la differenza tra Tutor e Autovelox è importante per sapere cosa aspettarsi sulla strada.
Gli Autovelox misurano la velocità in un punto preciso, e possono essere fissi o mobili. Se superi il limite proprio in quel punto, scatta la sanzione. I Tutor, invece, controllano la velocità media su un tratto più lungo, rendendo più difficile “fregare il sistema” con frenate strategiche.
Vantaggi del Tutor 3.0:
maggiore deterrenza alla velocità costante e sostenuta
più sicurezza sui tratti lunghi
minor rischio di incidenti da frenata improvvisa
Espandibile al controllo di altri comportamenti rischiosi
Limiti dell’Autovelox:
meno efficace su lunghi tratti.
meno efficace nel ridurre i rischi da velocità elevata
Il Tutor, soprattutto nella versione 3.0, si rivela quindi uno strumento più moderno, meno invasivo ma più incisivo nella promozione di una guida consapevole.
Dove sono attivi i nuovi Tutor in autostrada
Oggi i nuovi Tutor 3.0 sono attivi su decine di tratte autostradali italiane, e il numero è in costante crescita. La rete di controllo si sta estendendo in modo mirato, privilegiando le arterie ad alta percorrenza e i tratti con maggiore incidenza di incidenti.
Tra le autostrade dove sono già attivi troviamo:
A1: la direttrice nord-sud più lunga d’Italia, da Milano a Napoli;
A14: lungo l’Adriatica, da Bologna fino a Taranto;
A11: Firenze-Mare, snodo cruciale tra Toscana e Liguria;
A27: Venezia-Belluno, molto trafficata soprattutto nel weekend;
A9: Lainate-Como-Chiasso, importante via d’accesso verso la Svizzera.
I nuovi tutor sono installati su entrambi i sensi di marcia, in tratti selezionati e ben segnalati, come previsto dalla normativa vigente.
Tutor A1: Specifiche e copertura
L’autostrada A1 Milano-Napoli, cuore della rete autostradale italiana, è anche una delle più monitorate. I Tutor 3.0 sono attivi in diversi tratti, in particolare in prossimità dei caselli, degli snodi urbani e nelle zone a maggiore rischio incidenti.
Grazie alla nuova tecnologia, si è registrato un sensibile calo delle violazioni e una riduzione del tasso di sinistri. Questo conferma l’efficacia del sistema, non solo in chiave sanzionatoria, ma anche educativa e di prevenzione.
Tutor A14: Esperienza utente e aree coperte
Sulla A14 Adriatica, il Tutor è diventato un alleato silenzioso per chi percorre lunghi tratti in direzione sud. L’esperienza degli utenti dimostra come, nei tratti coperti dal Tutor, la velocità media si mantenga più regolare e la guida diventi meno stressante.
Le aree attualmente coperte includono tratti in Emilia-Romagna, Marche e Puglia. Anche qui si osserva un miglioramento generale della sicurezza e una diminuzione degli eccessi di velocità.
Tolleranza e limiti dei tutor
Un aspetto importante da chiarire è quello della tolleranza. I Tutor applicano la stessa tolleranza prevista per gli autovelox: in genere, 5 km/h fino a 100 km/h e il 5% oltre i 100 km/h, come da disposizioni del Codice della Strada.
Se la velocità media supera il limite anche dopo l’applicazione della tolleranza, scatta la sanzione. Il verbale arriva al domicilio dell’intestatario del veicolo e può includere anche decurtazione dei punti dalla patente, in base all’entità dell’infrazione.
Ricorda: i Tutor non si possono "ingannare" rallentando solo nei pressi dei portali. È l'intero tratto a essere monitorato.
Prevenzione, non solo sanzioni
I nuovi Tutor autostrade 3.0 rappresentano una svolta nella gestione della sicurezza stradale. Più che strumenti punitivi, vanno intesi come alleati nella prevenzione, capaci di promuovere una guida più fluida, meno nervosa e più rispettosa dei limiti.
Che tu percorra spesso l’A1, l’A14 o le tratte regionali monitorate, conoscere come funziona il Tutor ti aiuta a viaggiare con maggiore consapevolezza. E ricorda: rispettare i limiti non significa solo evitare multe, ma proteggere te stesso e chi ti sta attorno.
FAQ
Come funziona il rilevamento della velocità media?
Il sistema calcola il tempo impiegato tra due portali con telecamere e divide la distanza percorsa per il tempo impiegato. Se la velocità media supera il limite, scatta la sanzione.
Quali sono le novità dei Tutor 3.0 rispetto alle versioni precedenti?
I nuovi Tutor hanno telecamere HD, software più veloci e una maggiore affidabilità anche con pioggia, nebbia e di notte.
Cosa succede se supero il limite di velocità rilevato da un Tutor?
Riceverai una sanzione a casa. L’importo varia in base all’eccesso rilevato. Possono essere decurtati anche punti dalla patente.
I Tutor funzionano anche di notte o in condizioni meteorologiche avverse?
Sì, i Tutor 3.0 sono progettati per funzionare H24, anche con scarsa visibilità.
Come posso sapere se un tratto autostradale è controllato da Tutor?
I tratti sono sempre segnalati con appositi cartelli prima dell’inizio del controllo.
I Tutor possono anche rilevare l’uso di dispositivi alla guida?
Al momento no, ma i sistemi sono predisposti per evoluzioni future in questo senso.
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Ecobonus moto 2025, come funziona?
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30% (fino a un massimo di 3.000EUR) per acquisto senza rottamazione
40% (fino a un massimo di 4.000EUR) per acquisto con rottamazione di veicolo Euro 0, 1, 2 o 3
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