26.11.2020
Auto pilastro dell’economia italiana: le richieste di ANFIA, Federauto e UNRAE al Governo per il 2021
L’Automotive è un pilastro fondamentale dell’economia italiana. Le associazioni di categoria ANFIA, Federauto e UNRAE chiedono interventi consistenti al Governo per il 2021, proprio in queste ore in cui si stanno definendo i contenuti della Legge di Bilancio. Le misure adottate in estate, infatti, in tempi brevissimi hanno sostenuto il mercato favorendo una ripresa dei consumi, del gettito fiscale e, come dimostrano i dati delle rottamazioni cresciute in maniera esponenziale, anche con efficacia sotto il profilo ambientale e della sicurezza di chi viaggia.
Condividiamo di seguito il comunicato stampa congiunto diramato da ANFIA, Federauto e UNRAE
Il mercato è fermo. L’emergenza sanitaria e l’esaurimento degli incentivi destinati al mercato fanno crollare gli ordini delle auto e riportano il settore in profonda crisi. Da tutto il Paese giungono segnali allarmanti sulla caduta degli acquisti che, a seconda della zona (gialla, arancione, rossa), si attestano su flessioni variabili, fra il 50 ed il 70%. Le misure adottate in estate, infatti, hanno sostenuto il mercato, favorendo una ripresa dei consumi, ma non solo! Come dimostrano i dati recentemente resi noti da Invitalia (vd. grafico accanto), il numero delle rottamazioni a partire dall’entrata in vigore di tali misure è cresciuto in maniera esponenziale, confermandone l’efficacia anche sotto il profilo ambientale. È stato quindi possibile sostenere la ripresa economica del settore auto intervenendo contestualmente con forza sul ricambio del parco circolante a beneficio dell’ambiente.
Incentivi efficaci, da riattivare fino a che l'emergenza sanitaria non sia superata
Questi incentivi, seppur per un brevissimo arco temporale, hanno dimostrato fin da subito la loro efficacia ed è per questo che devono essere riattivati fino a che l'emergenza sanitaria è in atto. Le condizioni del settore auto sono critiche e senza un forte sostegno per il 2021 è a rischio il 10% del PIL e una parte ingente degli 80 miliardi di gettito fiscale che l'automotive garantisce ogni anno all'Erario dei quali lo Stato ha disperato bisogno, senza contare, soprattutto, le migliaia di posti di lavoro che si perderanno e che si dovranno sostenere con ulteriore cassa integrazione. Non inserire nel testo della prossima Legge di Bilancio fondi adeguati per il rifinanziamento degli incentivi configurerebbe una gravissima perdita sia in termini di strategia economica e di visione ambientale per il nostro Paese. Auspichiamo che in queste ore, nell’ambito delle discussioni parlamentari legate alla legge ci sia spazio per un rinnovo consistente di quanto già approvato con decreto-legge Agosto. Roma, 26 novembre 2020 - comunicato congiunto ANFIA - FEDERAUTO - UNRAE