11.12.2024

Torna “Capolavoro per Lecco”: per l’edizione 2024 un’opera del Perugino

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Torna “Capolavoro per Lecco”: per l’edizione 2024 un’opera del Perugino

Per gli amanti dell’arte il “Capolavoro per Lecco” è un appuntamento da non perdere, capace di richiamare migliaia di persone in città ogni anno. Anche per questa edizione, che si svolge dal 5 dicembre al 2 marzo 2025 presso il Palazzo delle Paure di Lecco, Autotorino è al fianco dei promotori.

Il “Capolavoro” scelto per il 2024 è la Sacra Conversazione di Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino, più comunemente nota anche come Pala Tezi.

Il “Capolavoro” 2024

Il Capolavoro per Lecco è un’intuizione che ha trovato poi forma in un evento che negli anni è cresciuto e si è sviluppato, portando a Lecco in mostra opere firmate da artisti del calibro di Beato Angelico, Michelangelo e ora Perugino, diventando infine il più importante appuntamento culturale della comunità lecchese: lo dimostrano i 9.500 visitatori registrati nel 2023.

La Pala Tezi è la protagonista del “Capolavoro 2024”. Prende il nome dal committente, venne realizzata nel 1500 dal Perugino ed è attualmente conservata presso la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’opera - un grande olio su tavola (134 x 178 x 8cm) - è paradigma della maturità dell’artista e rappresentativa della fase creativa in cui Pietro Vannucci era definito «Il meglio maestro d’talia». La composizione vede al centro la Madonna con il Bambino sorretta da un volo di angioletti e accompagnata da quattro Santi in una piana, tra dolci colli e le rive di un lago.

L’opera invita il visitatore a riflettere – attraverso il linguaggio universale dell’arte - sul significato che origina il Natale, il suo ripetersi ogni anno, donando a queste giornate il loro unico e insostituibile centro: il Dio fatto uomo.

Anche quest’anno tutti i visitatori potranno accedere guidati nella propria visita da studenti delle scuole superiori di Lecco, opportunamente formati per accompagnare in un viaggio artistico e culturale.

Le opere in mostra

A partire dal 20 dicembre, una seconda opera degna di nota arricchirà la mostra: la scultura lignea Madonna adorante di Giovanni Antonio di Giordano. La statua, datata 1499, raffigura la Madonna in adorazione del Bambino.

Conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta a Castelluccio di Norcia, in uno dei punti più alti dell’Umbria, sulle pendici dei Monti Sibillini, a seguito del terremoto del 2016 che distrusse l’intero paese, è sopravvissuta ed è parte del patrimonio artistico della Arcidiocesi di Spoleto-Norcia.